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Francesca Tamburello
Radici Wines 2011: in Puglia la Sicilia è al terzo postoPDFStampaE-mail
Martedì 14 Giugno 2011 11:46
Scritto da Francesca Tamburello


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radici2011_1Francesca TamburelloRadici Wines -Radici del Sud 2011- ovvero appunti di viaggio nel racconto di persone, amici e bottiglie, solo per cristallizzare al meglio emozioni provate e soprattutto condivise.

Il festival Radici del Sud 2011 nasce sotto l'egida organizzativa di tre esperti professionisti della comunicazione del vino, quali Nicola Campanile, Luciano Pignataro e Franco Ziliani ed è giunto alla sua sesta edizione, aprendo quest'anno i suoi battenti in una cornice -Borgo Egnazia– di tale appeal in sé... da trasudare lucentezza ed attrattiva.

La kermesse si è snodata su tre giornate d'intense degustazioni, riguardanti ben 219 campioni rappresentativi della migliore produzione relativa al settore vitivinicolo del Sud Italia ed in particolare i vini della Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.

La valutazione, sia della giuria di esperti internazionali che nazionali, alla quale ho avuto l'onore di partecipare, ha inteso focalizzare la "qualità" come legame al territorio non disgiunta dall'altro fondamentale parametro della "piacevolezza", criterio incisivamente puntualizzato dal Presidente della Giuria nazionale, Teodosio Buongiorno, nella ouverture dei lavori della Commissione.

In linea generale, ho avuto modo di cogliere (ed è sempre più emersa nelle aziende presenti) come una libertà espressiva quale substrato su cui costruire l'interpretazione stessa del vitigno.

A forme austere, dunque tradizionali, si sono succedute ricerche stilistiche di indirizzo diverso, dando comunque un'immagine di un mood di grande spessore.

Ne consegue che, alla luce della conclusione della mia attività di giurata, sarebbe del tutto fuorviante parlare di vincitori e vinti, ma piuttosto, ed in simbiosi agli splendidi e competenti compagni di viaggio, è corretto affermare di essere stati testimoni e di avere dunque assistito ad una vera ascesi verso l'eccellenza del Sud vitivinicolo, senza tralasciare la sua pervicace e dirompente voglia di esserci.

Lo slang di meridionale memoria dello "speriamo che me la cavi" si è oscurato del tutto, inesorabilmente, e non ha certamente abitato a Borgo Egnazia.

Il Festival ha aperto con le cultivar più delicate nella gamma dei bianchi, quindi Bombino bianco, Falanghina e Fiano, attraverso uve di ritrovato vigore ed appeal quali il Minutolo, sicuramente più di una promessa per il futuro. Ad essi si prosegue con i rossi che nella loro irruente potenza segnano marcatamente e significatamente la Rassegna Radici.

In proposito, sono le parole di Giuseppe Baldassarre, esperto amico pugliese e profondo conoscitore del territorio, a suggerire l'aggettivo "emozionante", come non essere d'accordo? Lo sono davvero tutti, ognuno con le sue peculiarità.

E così si aprono ai sensi della degustazione: il Negroamaro ruvido e palpitante, direi seducente nella versione rosata, l'Aglianico campano e lucano, tutti così complessi e personali da desiderare di infittirne la conoscenza delle sfumature e della trama gustativa.

Ecco allora come tiene testa il file rouge della piacevolezza, sempre presente ad ogni assaggio.

L'approccio alla gamma dei Primitivi, ai Gaglioppo ed ai Nero d'Avola, ha poi completato e reso davvero indimenticabile il compito arduo della valutazione finale.

I vini sono stati così tanti e meritevoli di attenzione che spesso avremmo voluto prolungare l'approccio, proprio per fissarne la pienezza gustativa nella memoria delle esperienze da tenere amorevolmente vive.

Assume un particolare risalto la professionalità della squadra dei Sommeliers, che ha costituito il plus valore della magnifica organizzazione nelle sedute di degustazione.

radici2011_2Il gruppo di RadiciLa classifica finale, con i suoi relativi esiti, pone una chiosa alla manifestazione prendendo "soltanto" atto di una vitalità prepotente dei Primitivo, dell'Aglianico e del Nero d'Avola, senza alcun trionfalismo di tipo regionale, ma piuttosto sottolineando e tributando il successo dell'evento all' intera viticoltura meridionale .

Alla fine di questo percorso, davvero intrigantissimo, mi si conceda solo una piccola pallina di campanilismo per quanto riguarda la presenza significativa della mia regione: le appassionate parole di elogio della Presidente della Giuria Internazionale, Janice Robinson, in riferimento al Nero d'Avola, hanno regalato una tessera significativa al mosaico della manifestazione, che siano esse un grande motivo di orgoglio e di stimolo per tutti i siciliani, anche quelli non presenti fisicamente.

NB: Ho scritto queste note sull'aereo di ritorno, in preda ancora a sensazioni talmente forti e vitali che, non ci crederete, per un attimo mi è sembrato di volare su un immenso e profumato vigneto!


La classifica di Radici Wines –Radici del Sud-edizione 2011- recita così:

1) Fior di Vigna 2009 / Primitivo - Cantine Paolo Leo

2) Sessantanni 2008 / Primitivo - Feudi di San Marzano

3) Noto 2009 / Nero dAvola – Marabino

4) Rubinum 2009 / Primitivo - Cantine Soloperto

5) Grifalco 2008 / Aglianico del Vulture - Lucania s.a.s

6) Diciotto 2008 / Primitivo - Schola Sarmenti


La foto del grupo di Radici ritrae i meravigliosi compagni di viaggio:
Vincenzo Verrastro - Gambero Rosso
Betty Mezzina - Sommelier AIS esperta vini pugliesi
Rossella Ricci - Ristoratrice "Ristorante Al Fornello da Ricci"
Paolo Bargelloni - Sommelier Ais
Giuseppe Misuriello - Ristoratore "Ristorante Antica Osteria Marconi"
Francesco Zompi - Esperto ed appassionato intenditore
Giuseppe Baldassarre - Commissario AIS - esperto territorio pugliese
Saveria Sesto - Delegato ONAV della Calabria
Ada Sguazzo - Esperta nella comunicazione
Giuseppe Galeone - Ristoratore "Ristorante Il Castelletto"
Teodosio Buongiorno - Ristoratore "Ristorante Già Sotto l'Arco".



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