Seppur in tono minore rispetto all'anno scorso, l'undicesima edizione di Degustivina del 26 e 27 Novembre, organizzata dall'Associazione Enos di Giuseppe Ferraro e Piero Buffa, ha comunque avuto un riscontro di pubblico in netta crescita. In questa edizione sono mancati i laboratori di degustazione ma ciò non ha impedito a ben 5000 visitatori, per lo più di giovane età, di assaggiare i vini in esposizione. Le cantine partecipanti erano ben 48 con centinaia di etichette in degustazione, alcune molto conosciute altre invece vere new entry del vino che non hanno mancato di sorprendermi. Immancabile appuntamento per i consumatori, gli appassionati, gli operatori del settore, i ristoratori e per tutti coloro che sono interessati al mondo del vino, Degustivina rappresenta ogni anno un momento topico, che consente di avere a disposizione una numerosissima rappresentanza di vini siciliani tra i quali poter scegliere, dai quali poter imparare, ma anche per prendere contatti coi produttori. Si perchè a mescere il vino, oltre agli agenti di commercio o addetti al marketing delle varie cantine, ho spesso trovato i titolari delle stesse, in qualità di "padri" delle loro bottiglie, come a voler accompagnare i propri figli durante la presentazione al pubblico. Infatti, oltre alle super organizzate strutture vinicole con agenti e distribuzione "planetaria" (ogni riferimento del termine è puramente casuale), ho conosciuto diverse piccole cantine, con poche decine di ettari vitati, che producono piccole quantità, ma di qualità, pur non avendo i mezzi dei loro colleghi più affermati. Una delle valenze principali che, secondo me, ha una manifestazione come Degustivina, è la promozione di tali piccole cantine. Infatti, con un relativamente limitato investimento, anche i "piccoli" riescono a farsi conoscere, ma soprattutto a farsi assaggiare, da un numerosissimo pubblico di esperti appassionati, soprattutto di consumatori. Pertanto qui non leggerete molti nomi altisonanti, a parte un paio, ma tanti meno conosciuti che mi hanno colpito per uno o più vini; cantine che, secondo me, già oggi hanno i numeri per essere grandi senza la necessità di dover mettere ad inventariare il numero di bottiglie da loro prodotte. Tasca D'Almerita Disisa Tenuta Gatti Fausta Mansio Queste sono state le etichette che più mi hanno solleticato i sensi, ma a Degustivina ho assaggiato anche tanti altri vini, come per esempio la particolarissima vendemmia tardiva di Grillo con muffa nobile Oro di Dora e il Grillo-Chardonnay Coste a Preola di Gorghi Tondi, il Nerello Mascalese Koinè 2006 di Antichi Vinai 1877, l'Inzolia e incrocio Manzoni Bianco di San Lorenzo, il Nero d'Avola Haris 2008 e il Cabernet con Nero d'Avola Magarìa Rosso di De Gregorio di Sciacca, il Carricante e Chardonnay Fiore 2008 e il Nerello Mascalese, Cappuccio e Mantellato Etna Rosso 2007 di Barone di Villagrande che, per l'occasione aveva portato delle inusuali bottiglie magnum. Degustivina, si sa, è una manifestazione sul vino, ma oggi, è ormai un dato acquisito, l'enogastronomia è volano di sviluppo turistico, quindi il binomio vino-turismo è inscindibile dal nostro territorio. Non deve quindi stupire la presenza dell'azienda InformAmuse, con la presentazione del loro progetto informativo legato sia ai beni culturali che al territorio e quindi anche alle cantine. InformAmuse è una giovane azienda che si è potuta costituire grazie alla partecipazione di alcuni studenti universitari di Ingegneria Informatica, guidati dal Prof. Antonio Gentile, ad un concorso per start-up. L'idea dei neolaureandi ha ricevuto un premio in denaro che gli ha permesso di costituire l'azienda e realizzare il loro progetto. In dimostrazione a Degustivina ho visto un software ben ideato, intendiamoci, niente di rivoluzionario, ma sicuramente un'ottima idea ben implementata e al passo coi nostri tempi, che potrebbe essere risolutiva se applicata ai nostri beni culturali o a privati che ne facessero richiesta. Il software si avvale di riprese fotografiche aeree automatizzate a bassa quota, che vengono interfacciate con un database di informazioni; il software è quindi assimilabile ad un sistema GIS. Le immagini, grazie agli schermi touch-screen, possono essere ruotate e spostate in tutte le direzioni e possono essere di qualsiasi natura; ad esempio io ho visto la Cappella Palatina e il territorio di una cantina, difatti ciò che compare sullo schermo è legato a dati dipendenti dalla posizione geografica o dal punto dove si appoggia il dito. L'applicazione, dallo spiritoso nome "aiUain", essendo multipiattaforma, che può quindi funzionare dal PC allo smartphone al tablet, sta per entrare nel marketplace della telefonia mobile, come l'Apple Store e l'Ovi di Nokia, ma ha anche destato l'interesse della Regione Siciliana.
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